Andatura
- Categoria: Sintomatologia
Problemi legati all’andatura, o difficoltà nella camminata, rappresentano spesso la più comune limitazione della mobilità nella sclerosi multipla.
I problemi relativi all’andatura sono generalmente correlati a più fattori come la debolezza muscolare, la spasticità, la perdita dell’equilibrio, un’alterazione della sensibilità, l’affaticamento.
La debolezza muscolare è una delle cause più comuni di difficoltà nell’andatura; essa viene indicata con il termine paraparesi, quando colpisce entrambe le gambe, monoparesiquando colpisce una sola gamba e tetraparesi, tutti e quattro gli arti.
La debolezza muscolare può essere trattata anche con esercizi di fisioterapia. Il paziente con problemi nella camminata può ricorrere a bastoni e deambulatori, ad ortensi degli arti inferiori, o ad accompagnatore.
Un deficit della forza può essere associato a spasticità, condizione di ipertonia muscolare.
Nel trattamento della spasticità, oltre alla terapia farmacologica, è utile praticare idonei esercizi di streching al fine di ottenere un allungamento della muscolatura.
I disturbi legati all’equilibrio si indicano con il termine “atassia”, sono caratterizzati da un difetto della coordinazione muscolare con conseguente irregolarità dei movimenti e dall’incapacità di conservare l’equilibrio in posizione statica.
Anche l’atassia può essere trattata, oltre che con terapie farmacologiche, ricorrendo ad esercizi specifici di fisioterapia in grado di migliorare l’attenzione ed il controllo visivo, in grado di aumentare la percezione e di stabilizzare la persona.
Problemi nell’andatura possono essere correlati anche ad un’alterazione della sensibilità, che si esprime con parestesie e senso di intorpidimento, più frequentemente a carico degli arti inferiori.
In tal senso il paziente con SM può non sentire il pavimento sotto i piedi, o non capire dove sono i propri piedi.
L’affaticamento può influire sulla difficoltà a camminare.
La fatica può essere isolata come un sintomo vero e proprio ed è rappresentata da uno stato clinico prolungato e non riferito a sforzi muscolari.
Ogni paziante con disordini nell’andatura deve essere valutato singolarmente dal proprio neurologo e fisioterapista al fine di determinare un programma terapeutico appropriato ed individuale.