Antiossidanti
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Attualmente in letteratura esiste una ampio numero di articoli che vanno a descrivere il ruolo dell’ossidazione e perossidazione lipidica nella evoluzione della SM. Molti ricercatori hanno evidenziato un incremento dei prodotti di ossidazione in persone con SM, rispetto a volontari sani e nel modello animale classico di SM, quale la encefalite allergica sperimentale(EAE). Inoltre, si è osservato che nel corso di un attacco acuto da SM, tali prodotti di ossidazione distruggono il sistema di difesa antiossidante. Ciò che ancora non è stato dimostrato è se un miglioramento dello stato antiossidante di pazienti con SM, possa influenzare la progressione della malattia. Proteggere ampiamente le membrane cellulari insature dallo stress ossidativo e “stimolare” lo stato antiossidante in pazienti con SM, è altamente consigliabile al fine di favorire il sistema antiossidante.
Gli antiossidanti comunemente impiegati comprendono il selenio e le vitamine A, C ed E. Altri componenti appartenenti alla categoria degli antiossidanti sono l’acido alfa-lipoico, l’inosina, l’acido urico, il coenzima Q-10 (CoQ10).
Vi sono due ragioni principali per cui gli antiossidanti potrebbero avere significato nella sclerosi multipla. In primo luogo i radicali liberi potrebbero essere coinvolti nella patogenesi della SM. La mielina, rivestimento isolante delle fibre nervose, potrebbe essere danneggiata nella SM dal rilascio di radicali liberi da parte delle cellule immunitarie nel’ambito del processo infiammatorio. Anche le fibre nervose stesse, gli assoni, vanno incontro ad una progressiva degenerazione che potrebbe coinvolgere i radicali liberi. Infatti, studi recenti, dimostrano come il danno ossidativo aumenti nella EAE, modello animale della SM, e a livello tissutale in pazienti con SM. Altro aspetto di importanza nell’ambito degli “antiossidanti”, sta nel fatto che diete ricche di acidi grassi polinsaturi, come spesso viene raccomandato ai pazienti con SM, potrebbero causare una deficienza di vitamina E, tale da richiedere l’intervento di supplementi a base della stessa vitamina.
Studi specifici sul ruolo degli antiossidanti nella SM, sono davvero limitati. Studi condotti sull’EAE, modello animale classico per lo studio della SM, rivelano come gli antiossidanti potrebbero ridurre la severità della malattia. Studi recenti dimostrano che l’acido alfa-lipoico e l’acido urico, rappresentano terapie efficaci per l’EAE. In uno studio umano, si è osservato che 18 persone con SM, trattate per 5 settimane con vitamina C, vitamina E e selenio, non avevano accusato alcun effetto avverso. Tale studio, d’altro canto, era troppo ridotto e troppo breve per ottenere risultati definitivi sulla sicurezza ed efficacia nell’uso di antiossidanti nella SM.
Molti componenti antiossidanti attivano cellule immunitarie quali in primo luogo i linfociti T ed i macrofagi. Tali cellule sono già eccessivamente attive nella SM, inoltre la stimolazione con antiossidanti potrebbe potenzialmente aggravare la malattia. Ciò rappresenta, comunque, un rischio teorico poiché non si è ancora indagato in tal senso. Inoltre, la sicurezza di numerosi supplementi dietetici, inclusi gli antiossidanti, non è stata ancora definita in donne in stato interessante o durante l’allattamento.
Secondo l’ International Medical and Scientific Board (IMSB), Medical Management Committee, vi è una evidenza sperimentale e teorica per cui gli antiossidanti potrebbero avere significato terapeutico nella sclerosi multipla. D’altro canto non sono stati condotti studi clinici ben definiti che indichino se gli antiossidanti siano in realtà sicuri ed efficaci nella SM; sono necessari studi clinici sugli antiossidanti in pazienti con SM. In ultima analisi, i principi attivi a proprietà antiossidante sono poco dispendiosi e associati ad un rischio teorico nella SM.
Riporto qui di seguito alcuni studi condotti sugli antiossidanti nell’ambito della SM.
“E’ noto che le cellule cerebrali e quelle del sistema nervoso, sono soggette ad un danno ossidativo a causa del loro relativamente basso contenuto di antiossidanti, in particolare quelli enzimatici, e di elevati livelli di acidi grassi polinsaturi di membrana (PUFA), inoltre a causa di un facile rilascio di ferro da parte di cellule danneggiate. Recentemente è stato studiato il livello di stress ossidativo nel sangue (plasma, eritrociti e linfociti) in 28 pazienti affetti da sclerosi multipla ed in 30 pazienti controllo sani, eseguendo una analisi multiparametrica di antiossidanti enzimatici e non-enzimatici, quali Vitamina E (Vit. E), Ubiquinone (UBI), glutatione allo stato ridotto e ossidato (GSH, GS-SG), superossido dismutasi (SOD), glutatione perossidasi (GPX), catalasi (CAT) and PL-FA. PL-FA e Vit. E furono saggiate con GC-MS; UBI e GSH/GS con HPLC; SOD, GPX e CAT con spettrofotometro. Rispetto ai controlli, i pazienti con SM dimostrarono livelli plasmatici significativamente ridotti di UBI (0.21 +/- 0.10 vs. 0.78 +/- 0.08 mg/ml, p < 0.001), di Vit. E (7.4 +/- 2.1 vs. 11.4 +/- 1.8 mg/ml, p < 0.01), di UBI a livello dei linfociti (8.1 +/- 4.0 vs. 30.3 +/- 7.2 ng/ml di sangue, p < 0.001) e di GPX a livello eritrocita rio ( 22.6 +/- 5.7 vs. 36.3 +/- 6.4 U/g Hb, p < 0.001). In conclusione il sangue di pazienti con SM, dimostra i segni di uno stress ossidativo significativo. La possibilità di contrastare lo stress ossidativo tramite la somministrazione aggiuntiva di antiossidanti mediante una dieta appropriata, potrebbe rappresentare un modo appropriato per inibire la progressione della malattia. Supplementi a base di antiossidanti dovrebbero includere non soltanto agenti ricchi di GSH, ma anche Vitamina E, ubiquinolo e selenio”.
Syburra C, Passi S. Oxidative stress in patients with multiple sclerosis. Ukr Biokim Zh. 1999 May-Jun; 71(3):112-5
“Abbiamo studiato i livelli sierici di acido ascorbico, betacarotene, retinolo ed alfa-tocoferolo e la perossidazione lipidica ( stimata attraverso TBARS) in 24 pazienti con sclerosi multipla e in 24 pazienti controllo sani di ugual sesso ed età. I livelli delle 4 vitamine antiossidanti erano significativamente più bassi nei pazienti con SM rispetto ai controlli ( p < 0.05). I livelli TBARS erano significativamente più alti nei pazienti con SM rispetto ai controlli (p = 0.001). Nei pazienti con SM, i livelli di beta-carotene, alfa-tocoferolo ed acido ascorbico, erano significativamente correlati ad ogni altro (r2 = 0.689 – 0.779). Sembrava ci fosse una relazione inversa tra i livelli sierici di acido ascorbico o beta-carotene, ma non di alfa-tecoferolo o retinolo, e i livelli di TBARS in pazienti con SM. Tale studio indica che le vitamine antiossidanti (alfa-tocoferolo, beta-carotene, retinolo ed acido ascorbico) diminuiscono nel siero di pazienti con SM nel corso di un attacco e questo decremento potrebbe dipendere da un incremento del carico ossidativo come risultato dell’azione dei prodotti della perossidazione lipidica. Il ruolo di supplementi di vitamine antiossidanti nella prevenzione e/o trattamento della SM, rimane da esplorare”.
Besler HT, Comoglu S, Okcu Z. Serum levels of antioxidant vitamins and lipidic peroxidation in multiple sclerosis. Neutr Neurosci 2002; 5(3): 215-20.
“Recentemente è stata raccomandata l’assunzione di elevati dosaggi di supplementi antiossidanti in pazienti con sclerosi multipla. L’obiettivo di tale studio è quello di valutare la sicurezza clinica, l’attività della glutatione perossidasi (GSH-px) e l’assorbimento di selenio nel corso dell’assunzione di tali supplementi. 18 pazienti con SM dovettero assumere 6 compresse, costituite esclusivamente per questo studio, equivalenti a 6 mg di sodio selenite, 2 g di vitamina C e 480 mg di vitamina E, ogni giorno per 5 settimane. L’attività della glutatione perossidasi, che era più bassa rispetto ai controlli non-SM prima del trattamento, crebbe di cinque volte nel corso delle 5 settimane di trattamento. Gli effetti collaterali riscontrati erano scarsi. 10 pazienti con SM furono sottoposti ad uno studio al fine di valutare l’assorbimento di selenio nelle 24 ore, dopo l’ingestione di 2 compresse attive equivalenti a 2 mg di sodio selenite. I livelli di selenio, che erano bassi inizialmente, crebbero del 24% durante le prime 3 ore dalla somministrazione, per poi stabilizzarsi. In conclusione si osservò che il trattamento a base di antiossidanti in esame sembrava essere sicuro e che nei pazienti con SM i livelli di attività della glutatione perossidasi erano bassi e potrebbero essere incrementati dal trattamento antiossidante testato”.
Mail J, Sorensen PS, Hansen JC. High dose antioxidant supplementation to MS patients. Effects on glutathione peroxidase, clinical safety, and absorption of selenium. Bio Trace Elem Res. 1990; 24(2): 109-17.
“In 36 pazienti con sclerosi multipla ed in 32 pazienti controllo, abbiamo messo a confronto i livelli liquorali (CSF) e i livelli sierici di alfa-tocoferolo (vitamina E) ed il rapporto CSF/siero dell’alfa-tocoferolo, misurati tramite HPLC. La media dei livelli liquorali di vitamina E e del rapporto liquor/siero di vitamina E, non differivano in maniera significativa tra i due gruppi di studio. I livelli sierici di vitamina E ed il rapporto sierico di vitamina E/colesterolo, erano significativamente più bassi nei pazienti con SM rispetto al gruppo controllo (P < 0.05 e P < 0.01, rispettivamente). Tali valori, nel gruppo di pazienti con SM, non erano correlabili all’età, né all’età di esordio della malattia né alla durata della malattia stessa. I risultati di tale studio suggeriscono che le concentrazioni di vitamina E a livello del liquido cerebrospinale, non rappresentano un marker di attività in pazienti con SM”.
Jiménez-Jiménez FJ, de Bustos F, Molina JA, de Andrès C, Gasalla T, alter. Cerebrospinal fluid levels of alpha-tocopherol in patients with multiple sclerosis. Neurosci Lett. 1998; 249(1): 65 - 7.
Bibliografia
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Dr. S. Tacchini