Alterazione della sensibilità
- Categoria: Sintomatologia
Un’alterazione delle sensibilità può presentarsi in diverse forme e colpire differenti zone del corpo nel corso della sclerosi multipla.
Disturbi della sensibilità possono comparire all’esordio, sintomo frequente, e/o durante il corso della malattia; alterazioni della sensibilità si presentano, generalmente, in forma di parestesie.
Per parestesia si intende una alterata percezione della sensibilità sia per quanto riguarda la sua insorgenza, che nella durata e nella dislocazione degli stimoli sensitivi.
Le parti del corpo colpite da parestesie possono essere un arto o entrambi gli arti di un lato, la faccia, il cuoio capelluto, il dorso, l'apparato genitale.
Agli stimoli sensitivi tattili, termici, vibratori, o dolorifici, il paziente in fase acuta della malattia, potrebbe percepire sensazioni anomale come: un formicolio persistente o la sensazione d'indossare una calza, il prurito, la sensazione di bruciore, alterazione o dolore al freddo o al caldo, l'incapacità a percepire la punta di uno spillo, l'incapacità a percepire una vibrazione, o altro.
Spesso l'alterazione della sensibilità è tale da perdere il senso della posizione o del movimento. Non ci si accorge, ad esempio, di come sono posizionate le gambe, se sono esse ad essere colpite, non si riescono a sentire le scarpe o le ciabatte addosso, se scalzi non si riesce a percepire la temperatura del pavimento, per fare alcuni esempi.
Se la parestesia è molto grave può compromettere la camminata.
Anche la sensibilità tattile fine, quella che ci permette di individuare l'oggetto che si ha in mano o di distinguere il tipo di superficie che si tocca, può essere alterata.
Comunque, molte volte l’alterazione della sensibilità non è invalidante e tende a rientrare spontaneamente.
Nei casi più gravi, un trattamento a base di derivati del cortisone è in grado di ripristinare la sensibilità o di ridurre l'entità dell'alterazione sensitiva.