Comunicazioni
AssiSM: Petizione online
- 18 Dic
Durante la trasmissione "Report" di Rai 3, nella puntata di domenica 4 dicembre 2011, il Dr. Giancarlo Comi, medico iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi della Provincia di Bergamo n. 0000002015, ha affermato:
"Ma Salvi non è un neurologo, è un pervertito a quest'idea, che non è neurologo"
"Cioè Salvi è un brav fiò, "that's all" scientificamente inesistente."
Con tali affermazioni il dr. Comi ha violato l'articolo del Codice di deontologia medica citato ed è venuto meno al GIURAMENTO PROFESSIONALE qui in parte riportato:
"Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
... omissis...
- di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della categoria;
- di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni"
Per i motivi su esposti Assi.SM onlus e tutti i firmatari della presente petizione chiedono pertanto per il dr Comi
- l'applicazione dell' Art. 2 Potestà disciplinare - Sanzioni del Codice di deontologia medica che afferma:
"- L'inosservanza dei precetti, degli obblighi e dei divieti fissati dal presente Codice di Deontologia Medica e ogni azione od omissione, comunque disdicevoli al decoro o al corretto esercizio della professione, sono punibili con le sanzioni disciplinari previste dalla legge"
- e, in particolare, l'applicazione delle sanzioni, che come recitato nell'art. 2 succitato "devono essere adeguate alla gravità degli atti".
La richiesta è volta alla tutela dell'immagine e dell'onorabilità del Dr. Fabrizio Salvi di Bologna, medico di fama internazionale, autore e coautore di decine e decine di pubblicazioni censite su PubMed e numerosissime altre riviste mediche scientifiche di valore internazionale, medico che nel corso dei molti anni di professione ha saputo conquistare la fiducia di migliaia di pazienti.
Sottolineiamo, infine, che le dichiarazioni del dr Comi hanno determinato
- un clima di sfiducia, di paura e di rabbia tra i malati aderenti alle varie associazioni di volontariato che operano nell'assistenza alle persone con sclerosi multipla
- e messo in discussione il valore stesso della comunità medica scientifica e del rapporto medico-paziente.
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